June Crespo
e para lá que eu vou
2020
Bronzo e ceramica, 2 parti
cm.72x23x11, cm.71×23,5×9
Dimensioni installazione variabili
Photo credit: Jesús Rodríguez
Courtesy l’artista e P420, Bologna
THE BLANK CONTEMPORARY ART
99 PAROLE CON JUNE CRESPO
“Al di là dell’orecchio esiste un suono, alla fine dello sguardo una forma, sulla punta delle dita un oggetto – è là che io vado.
Sulla punta della matita il tratto.
Dove finisce un pensiero c’è un’idea, all’ultimo barlume di allegria altra allegria, sulla punta della spada la magia – è là che io vado.
Sulla punta del piede il salto.
Sembra la storia di qualcuno che è se ne è andato e non è più tornato – è là che io vado.
O non vado? Vado, sì. E torno per vedere come stanno le cose. Se continuano ad essere magiche. Veramente? Io vi aspetto. È là che io vado.”
[Estatto da “È là che io vado” di Clarice Lispector]
Shafei Xia
Profumo concerto
2020
acquarello su carta di sandalo intelata
cm 110×112
Courtesy l’artista e P420, Bologna
Photo credit: Carlo Favero
THE BLANK CONTEMPORARY ART
99 PAROLE CON SHAFEI XIA
Il grande regista Federico Fellini si era definito come un pagliaccio, diceva che i film erano il suo circo. E la vita è il circo di Shafei.
A volte sono un clown che porta gioia alle persone. A volte sono la tigre che è stata addomesticata e deve saltare attraverso l’anello di fuoco. A volte sono la maestra della violenza. Voglio controllare tutto.
Il mio approccio alla vita è un gioco e come tale anche il circo racchiude in sé questa faccia: strappa agli altri un sorriso conservando un universo di emozioni e opposizioni.
Gian Maria Tosatti
7_Terra dell’ultimo cielo
2016
Installazione ambientale, site specific
Courtesy Galleria Lia Rumma Milano / Napoli
THE BLANK CONTEMPORARY ART
99 PAROLE CON GIAN MARIA TOSATTI
Mi ritrovo per le mani questa vecchia fotografia scattata nei giorni in cui avevo ormai terminato il mio triennale sforzo per il progetto “Sette Stagioni dello Spirito”. E si ripete quello che mi accade sempre quando mi guardo indietro, rivedo le immagini o rileggo testi legati a opere del passato. Penso: «Possibile che allora già sapessi così bene quel che oggi, invece, ancora sto cercando?». In realtà questa domanda misura una distanza. Quella tra l’artista e l’opera. E’ l’opera che sa, che conosce. L’opera è cento volte più grande dell’artista che la scopre e poi, a volte, la dimentica.
Regina José Galindo
Die Feier
2019
Still video
11:33 min.
Commissionato e prodotto da Vienna ArtWeek 2019
Courtesy l’artista e Prometeo Gallery di Ida Pisani
THE BLANK CONTEMPORARY ART
99 PAROLE CON REGINA JOSÉ GALINDO
A quelli che moltiplicano le verdure e
preparano il cibo per gli altri che si moltiplicano a loro volta
a quelli che conversano con i grilli nelle notti insonni
e raccontano loro le proprie paure
a quelli che vivono un amore rosa in mezzo a tanta oscurità
a quelli che continuano a ballare
a quelli che al mattino cantano sotto le maschere
a quelli che hanno sempre voluto morire
e nel bel mezzo della pandemia ci siamo resi conto che non vale la pena morire
a quelli che aspettano che il padre riacquisti la parola e la vita
per sentire di nuovo la sua voce, il suo nome
a quelli che hanno pianto con noi da lontano senza vergogna
a quelli che non possono più piangere
a quelli che sono rimasti incompleti
a quelli che non possono abbracciare ai funerali
a quelli che accompagnano menti che hanno perso la ragione
a quelli che scrivono poesie quando l’ansia afferra la pancia
a quelli che hanno smesso di contare le ore
a quelli che giocano nell’isolamento
a quelli che ogni giorno spazzano la casa come chi aspetta una visita
a quelli a cui sono cresciuti così tanto i peli sotto le ascelle che si intrecciano
a quelli che continuano a vestirsi in solitudine
a quelli che cucinano cento volte al giorno per nutrire i piccoli
a quelli che raccolgono le lattughe
a quelli che annaffiano il dente di leone che cresce sui marciapiedi
a quelli che fanno torte e giochi di prestigio come atto di ribellione
a quelli che ancora si ribellano
a quelli che non hanno dimenticato la libertà
a quelli che pensiamo sopravvivranno
a quelli che ci sognano sorridendo.
[Senza titolo, 2020]
Marianna Simnett
Hyena and Swan in the Midst of Sexual Congress
2019
Seta, velluto, lana, peltro, vetro, acciaio, imbottitura per giocattoli e polistirolo
230 × 150 × 230 cm
Installation view
Courtesy Sadie Coles HQ
Photo credit: Tim Bowditch
THE BLANK CONTEMPORARY ART
99 PAROLE CON MARIANNA SIMNETT
cloaca
clack clack
svogliato
clitoride intelligente
pseudo-fallo
androgeni
estrogeni
e il suo
grande busto
che spinge
e il suo
cappotto di velluto
scintillante
e i suoi
denti d’argento
lucenti
grida psicopatiche
passate
fra
due regine
Sarah Faux
Sleeping Arrangements
2019
Olio su tela
80 x 70 pollici
Courtesy dell’artista e M+B
Photo credit: Brad Farwell
THE BLANK CONTEMPORARY ART
99 PAROLE CON SARAH FAUX
Come evitare di dipingere un volto:
Dipingi la testa rivolta altrove.
Dipingi semplicemente un’altra parte del corpo.
Taglia il corpo all’altezza delle spalle.
Taglialo anche all’altezza delle gambe, fallo sembrare più naturale, così che non manchi solo la testa.
Un torso può essere una faccia.
Una faccia può essere un paesaggio.
Getta un braccio su quel volto.
Disegna una faccia da cartone animato dove dovrebbe esserci il viso.
Dipingi solo le ombre.
Lascialo vuoto.
Alice Tippit
Dress
2019
Olio su tela
18 x 22 pollici
Photo credit: Evan Jenkins
THE BLANK CONTEMPORARY ART
99 PAROLE CON ALICE TIPPIT
Penso spesso alla fisicità di un dipinto, simile a quella di una conchiglia. Entrambi sono composti da strati di liquido sottile che si indurisce con il tempo. Prendere ad esempio le Xenophoridae, una specie di lumache di mare che si attacca gli oggetti, principalmente altri gusci, a propri intervalli regolari. L’effetto non è diverso da una corona, con punte che risultano poco invitanti per i predatori. I dipinti non hanno questo bisogno di scoraggiare. Essi estendono invece un invito, anche se ciò che ne uscirà dipende da ciò che si porta con sé. Le connessioni sono di nostra produzione.
Giovanni Kronenberg
Senza Titolo
2019
Stella marina, foglia oro 22 k
Courtesy l’artista, Renata Fabbri Arte Contemporanea, Milano e Z2o Sara Zanin Gallery, Roma
Photo credits: Cosimo Filippini
THE BLANK CONTEMPORARY ART
99 PAROLE CON GIOVANNI KRONENBERG
Il problema è prevenire che l’arte diventi una promozione per qualsiasi cosa non sia la sua stessa sorprendente esistenza. Il problema è tenerla indigeribile per tanto tempo quanto risulta possibile, per ritardare il suo uso come formulazione critica. Il problema è lasciare l’arte da sola, rallentare la sua trasmutazione in retorica. Perché l’arte voleva rompere le categorie e si ritrova a stabilirne rapidamente di nuove. L’arte viene trasformata in argomentazione. Diventa addomesticata, perde il suo potenziale di disorientamento; ci riproietta verso la certezza, rinforza la certezza.
Violet Dennison
Chapter Four: Disappointment
2019
Installation view, Kunstverein Freiburg
Courtesy Kunstverein Freiburg e l’artista
Photo credit: Marc Doradzillo
THE BLANK CONTEMPORARY ART
99 PAROLE CON VIOLET DENNISON
La scultura “Disappointment Epilogue” (2019) è un contenitore aperto. La sua struttura annodata è stata creata traducendo il mio libro di memorie in un codice binario. La scultura funziona sia come messaggio cifrato, sia come materializzazione dell’artista. È una nozione di corpo liberata in cui la copia esiste come aura.
Dietro alla scultura si trova “Divination 2” (2019). Quest’opera trasmette un audio crittografato, per mezzo della tecnologia data-over-sound, attraverso una rete di altoparlanti per iPhone. Il contenuto dell’audio è una divinazione della vita dell’artista attraverso un mezzo spirituale.
Noel McKenna
Road by Sea
2019
Olio su compensato
42 x 44 cm
Courtesy l’artista e
mother’s tankstation Dublino | Londra
THE BLANK CONTEPORARY ART
99 PAROLE CON NOEL MCKENNA
Il dipinto si riferisce al luogo dove la terra incontra il mare, luogo che si presta al dramma ma non sempre. In Road by Sea il mare è piatto, la strada è vuota. Mi piace guardare il mare, ma non mi piace più di tanto starvi dentro o sopra.
Il dipinto ha attraversato molte fasi, modifiche, una volta una barca a vela appariva all’orizzonte, una volta un cartello stradale e un ciclista sulla strada.