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    Ubi banca popolare di Bergamo | Artup 6 a cura di Enrico de Pascale. Cristiano Pintaldi | 16.06 - 10.07.2014
    Ubi banca popolare di Bergamo | Artup 6 a cura di Enrico de Pascale. Cristiano Pintaldi | 16.06 - 10.07.2014
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    Cristiano Pintaldi
    Senza titolo
    2001 – cm 135 x 180 – acrilico su tela – Collezione Banca Popolare di Bergamo

    L’opera raffigura il volto in primissimo piano di una giovane donna il cui sguardo malinconico è puntato dritto verso l’osservatore. La fisionomia del personaggio, la sua espressione un po’ assorta e la tonalità uniforme della tavolozza ci trasportano direttamente nel mondo fittizio dell’universo mediatico, quello della televisione e dei computers che ormai accompagnano quotidianamente la nostra esistenza. La pittura di Pintaldi sviluppa infatti un’iconografia che ha il suo serbatoio nel mondo della realtà digitale, in quelle immagini elettroniche che nella società globalizzata costituiscono l’immaginario di ciascuno di noi. Alla velocità del flusso delle immagini l’artista oppone il ritmo volutamente, esasperatamente lento della sua tecnica, fatta di punti luci simili ai pixel delle immagini digitali; piccoli tocchi stesi con estrema precisione in una gamma cromatica ristretta ai colori rosso, verde e blu, con diversi gradi di luminosità.
    Al ritmo ossessionato della civiltà contemporanea, alluvionata dal flusso incessante delle immagini, Pintaldi oppone il fascino di un tempo “ritrovato” nella programmatica (e anacronistica) lentezza della tecnica pittorica. L’artista edifica infatti i suoi dipinti con certosina, artigianale applicazione, ponendo una accanto all’altra, come tanti mattoncini colorati, miriadi di pennellate uniformi. Come già nei mosaici bizantini e nell’Optical art il principio compositivo dell’immagine si basa sul fenomeno percettivo della sintesi retinica, capace di unificare nel nostro occhio quanto nella realtà è diviso e scomposto in unità elementari (i punti di colore sulla tela, i pixel sullo schermo televisivo).

    Enrico De Pescale

    Cristiano Pintaldi (Roma 1970)
    La sua pittura attinge dall’immaginario collettivo, ai miti dell’universo televisivo e cinematografico, ai personaggi di film di fantascienza, agli eroi dei manga giapponesi, al mondo artificiale dei computers e dei videogames. Con la sua tecnica personalissima, che da quei linguaggi è direttamente ispirata, realizza tele virtuosistiche che rinnovano alla radice una tradizione antichissima, che dai mosaici romani passa per il Pointillisme francese fino al fotorealismo di Chuck Close e degli iperrealisti americani. Il suo però è un virtuosismo “privo di emozioni e di compiacimento, perchè la manualità è raffreddata da un’esecuzione quasi meccanica, mediante l’uso di una mascherina realizzata al computer.(L. Beatrice).
    Nel 1998 una sua personale è stata allestita alla Galleria d’arte Moderna di Bologna a cura i Roberto Daolio. Al 2011 risale la grande antologica Lucid dreams a cura di A. Bonito Oliva presso l’Ex Cantiere Navale di Castello (LIV Biennale Internazionale d’Arte di Venezia).

    Inoltre in via del tutto eccezionale, per soli tre giorni, sarà presente nella nicchia di Art Up il Ritratto di Papa Giovanni XXIII di Yan Pei Ming, che il 25 giugno verrà trasferito nel nuovo Ospedale di Bergamo “Papa Giovanni XXIII”,dove resterà in comodato per dieci anni.

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    Ubi banca popolare di Bergamo | Artup 6 a cura di Enrico de Pascale. Cristiano Pintaldi | 16.06 - 10.07.2014