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    GALLERIA THOMAS BRAMBILLA | LAVORARE STANCA. CORINNA GOSMARO - ALESSIA XAUSA | 17/01-14/03/15
    GALLERIA THOMAS BRAMBILLA | LAVORARE STANCA. CORINNA GOSMARO - ALESSIA XAUSA | 17/01-14/03/15
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    Lavorare stanca_invito.pdf



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    GALLERIA THOMAS BRAMBILLA | LAVORARE STANCA. CORINNA GOSMARO - ALESSIA XAUSA | Photo © Maria Zanchi

    GALLERIA THOMAS BRAMBILLA | LAVORARE STANCA. CORINNA GOSMARO – ALESSIA XAUSA | Photo © Maria Zanchi

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    GALLERIA THOMAS BRAMBILLA | LAVORARE STANCA. CORINNA GOSMARO – ALESSIA XAUSA | Photo © Maria Zanchi

    GALLERIA THOMAS BRAMBILLA | LAVORARE STANCA. CORINNA GOSMARO - ALESSIA XAUSA | Photo © Maria Zanchi

    GALLERIA THOMAS BRAMBILLA | LAVORARE STANCA. CORINNA GOSMARO – ALESSIA XAUSA | Photo © Maria Zanchi

    Lavorare Stanca

    Corinna Gosmaro

    Alessia Xausa

     

    17/01/2015 – 14/03/2015

    Opening: Sabato 17 Gennaio 2015 / January, 17th 2015 – h.18.30.

    Orari di apertura / Opening hours: Martedì / Tuesday – Sabato / Saturday h.14:00-19:00.
    Thomas Brambilla
    Via Casalino 25
    24121 Bergamo, Italia
    Ph: +39 035 247418
    www.thomasbrambilla.com
    info@thomasbrambilla.com

     

    La galleria Thomas Brambilla è orgogliosa di presentare la mostra Lavorare Stanca che si aprirà sabato 17 gennaio 2015 alle ore 18.30.

    Una cadenza secca e disinvolta, ritmica, non ossessiva, ma dilatata nel tempo dell’esecuzione per sovrapposizione. Pratica quotidiana e liberatrice, proprio nella stesura della pittura ripetuta con insistenza perché, come scrive Cesare Pavese, la ripetizione è un pegno di sincerità.

    Corinna Gosmaro e Alessia Xausa circoscrivono le loro opere intorno a motivi fondamentali che non si curano di ampliare ma, al contrario, di concentrare; stile diventa cadenza, forma biografica del proprio rapporto con la tela, lavoro fisico del sovrapporre, dello sfregare contro un supporto, dell’impregnare. Lavoro fisico che obbedisce al proprio corpo e che, parafrasando Pavese ne Il mestiere di vivere,  “…non è fatto di realismo psicologico, né naturalistico, ma di un disegno autonomo di eventi, creati secondo uno stile che è la realtà di chi racconta, unico personaggio insostituibile”.

    Il rimando allo scrittore piemontese non è dato solo da genuino e giovanile entusiasmo verso una poetica lirico realista o verso l’unione di cultura “engagè” con l’emozione più viva e tragica, ma dal solido e inattuale concetto di arte come lavoro, lavoro duro e quotidiano, che impegna le risorse del proprio corpo e della propria intimità. Eduardo diceva che: “Per fare buon teatro bisogna rendere la vita difficile all’attore.”  Ed anche Pavese era maestro per creare trappole esistenziali ben raccontate e soprattutto vissute.

    Per le nostre due attrici le difficoltà devono stare tutte all’interno del farsi dell’opera, del lavoro materiale della loro pittura. “Lavorare stanca” ed è questa stanchezza fisica, ricercata come pratica liberatoria, che rimette l’arte al centro del destino della persona. Quindi un’arte che non si presenta come immagine da condividere in un rimbalzo di citazioni e ammiccamenti, ma registrazione della propria presenza d’artista, fisica, insostituibile e per questo autentica. Il lavoro dell’opera al centro dell’esperienza artistica.

    Le opere di Alessia Xausa sono il risultato di una sovrapposizione di strati di colore e grafite; la fluidità del colore si mischia con la matita creando sempre sfumature e toni di luminosità differenti integrati dal segno vibrante della matita e del pastello. Lavorando sulla superficie l’artista allarga i buchi bianchi che si sommano, sovrappongo e si dividono con i grigi e i neri. Nelle sue opere usa la tela grezza proprio per la qualità del materiale che, essendo privo di preparazione impermeabilizzante, assorbe a trattiene il colore. Le sue ampie tele simili a dei lenzuoli, a delle “sindoni” dove il colore è una traccia che impregna il tessuto. Alessia dipinge per “impregnazione” aggiungendo bianco su bianco, colorando la tela grezza spesso solo con l’acqua sporca che fa assorbire la grafite dalla tela, costringendo l’artista a ripassare in continuazione il colore per ottenere l’effetto desiderato.

    Corinna Gosmaro dipinge spesso su filtri industriali sui quali il pennello non può scorrere liberamente, perciò usa stracci e spugne per trasferire il colore nelle maglie strette della superficie che spesso si rompe e lacera. Il filtro è un materiale plastico che oppone resistenza alla sua pittura, il colore viene trasferito tramite pressione; le mani dell’artista premono il colore allargandolo, spalancandolo “a bocca aperta”. Nelle opere di Corinna Gosmaro il colore viene trascinato in un paesaggio di affioramenti, dove lo spazio dell’opera rappresenta il tempo della sua esecuzione: luogo di percezione e proiezione dell’artista.

    La pittura delle due artiste è un momento individuale autentico che tuttavia si estende al di fuori del soggetto, è somma visiva di tutte le immagini registrate dai loro occhi e nel contempo è racconto di un’emozione comune legata al tempo e al territorio condiviso: nessun biografismo o moralismo contenutistico, ma un’arte che ritorna ai suoi fondamentali: l’arte è al lavoro.

     

    Corinna Gosmaro

    Nata nel 1987 a Savigliano, vive e lavora a Torino. / Born in 1987 in Savigliano, Italy, where he lives and works. Tra le principali mostre personali e collettive / Solo and group exhibitions include: Funzione Continua, Thomas Brambilla Gallery, Bergamo, Italy (with Domenico Bianchi, Dadamaino, Raoul De Keyser, Carlos Garaicoa, Ron Gorchov, Alessia Xausa); Sphères, Thomas Brambilla Gallery / Galleria Continua, Les Moulins, Boissy-Le-Chàtel, France; To be continued, Raffaella De Chirico Contemporary Art, Turin; TO_SH TORINO SHANGHAI. Dialoghi d’arte, Palazzo Saluzzo Paesana, Turin; I-SOLA, Raffaella De Chirico Contemporary Art, Turin (solo); Project Room, IGAV, Castiglia di Saluzzo (solo); November. Artists’ hot period, Turin; You and whose army?, curated by Spazio Ferramenta, Turin (solo); Scogliere, Academy of Fine Arts, Turin; Boetti Fahrenheit 2011, Turin.

     

    Alessia Xausa

    Nata nel 1991 a Torino, dove vive e lavora. / Born in 1991 in Turin (Italy), where she lives and works. Tra le principali mostre personali e collettive / Solo and group exhibitions include: Studiolo, The Best Of Italian Youth, Museo Pinacoteca San Francesco, Repubblica San Marino; Sphères, Galleria Continua/Les Moulins, Boissy-Le-Chàtel, France; Funzione continua, Thomas Brambilla Gallery, Bergamo, Italy (with Domenico Bianchi, Dadamaino, Raoul De Keyser, Carlos Garaicoa, Ron Gorchov, Corinna Gosmaro); Too big or not too big, Thomas Brambilla Gallery, Bergamo, Italy (with William Anastasi, Dario Beatovic, Dove Bradshaw, Marco Cingolani, Tom Friedman, Oscar Giaconia, Thomas Helbig, Anatoly Osmolovsky, Erik Saglia); Sguardi Luminosi, Motorvillage, Turin, Italy.

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