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    CONTEMPORARY LOCUS 8 | Evgeny Antufiev - Atelier dell’Errore - Etienne Chamboud - Berlinde De Bruyckere | 25.06-26.07.2015
    CONTEMPORARY LOCUS 8 | Evgeny Antufiev - Atelier dell’Errore - Etienne Chamboud - Berlinde De Bruyckere | 25.06-26.07.2015
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    contemporary locus 8 | Evgeny Antufiev – Atelier dell’Errore – Etienne Chamboud – Berlinde De Bruyckere

     a cura di Paola Tognon

     

    Bergamo, Convento del Carmine

    25 giugno – 26 luglio 2015

    Opening 25 giugno 2015, ore 19

     

    contemporary locus – luoghi riscoperti dall’arte contemporanea – presenta un nuovo progetto espositivo all’interno del Convento del Carmine, uno dei più antichi e nascosti di Bergamo, che – da maggio a ottobre 2015, durante i mesi di Expo – sarà per la prima volta al centro di manifestazioni artistiche, teatrali, cinematografiche e musicali. L’iniziativa è promossa dal TTB, Teatro Tascabile di Bergamo, in collaborazione con il Comune di Bergamo con il coinvolgimento di un’ampia rete di professionisti, enti e associazioni.

     

    contemporary locus in questi anni ha svelato al pubblico, attraverso il lavoro di artisti contemporanei, luoghi nascosti e dimenticati della città di Bergamo. Per questo motivo l’associazione è stata chiamata anche in questo caso a costruire un progetto site specific per il Monastero del Carmine, fondato nella prima metà del XIV secolo e dismesso a partire dal XIX.

    contemporary locus 8, a cura di Paola Tognon, invita tre artisti internazionali, Evgeny Antufiev, Etienne Chamboud, Berlinde De Bruyckere, e Atelier dell’Errore, progetto artistico relazionale che si definisce “scultura sociale”, nato nel 2002 al servizio della Neuropsichiatria Infantile.

     

    Il luogo, la sua memoria e la sua attuale condizione, così come il periodo espositivo in concomitanza con la riflessione aperta dai temi dell’Expo, hanno suggerito un tema specifico per questo ottavo progetto di contemporary locus, quella della relazione tra uomini e animali, vista dal punto di vista dell’arte.

    Il percorso espositivo nasce dalla specifica selezione di opere che, nell’esprimere contraddizioni e fantasmi, raffigurazioni antropomorfiche, artefatti e manufatti, suggeriscono interpretazioni e interrogativi che riposizionano criticamente il concetto di appartenenza e differenza.

     

    Spiega la curatrice Paola Tognon: “Il punto di vista è quello che precede e coinvolge il concetto di addomesticamento e di acculturazione – sensibile quindi al potenziale scambio di ruolo tra prede e cacciatori – con l’obiettivo di sottolineare la fragilità del confine fra umano e animale, tra umanità e animalità. Il riferimento all’animale fantastico così come all’animale che mantiene la sua natura selvatica, capace cioè di forze e di azioni non governabili, è inteso per la specie umana come proiezione di inquietudini e desideri ma anche di rivolte e aggressioni verso ciò che è difficile o impossibile comprendere, accettare o subire. Proiezioni che sono di volta in volta utili a legittimare la differenza dentro un processo di discriminazione tra l’uomo e l’altro o che, all’opposto, sono capaci di destabilizzare lo statuto di diversità sul presupposto pensato o vissuto della mutevolezza di ruolo tra cacciatore e preda.”

    La mostra si sviluppa nei due ampi saloni situati al primo piano del convento e mai aperti al pubblico.

    All’ingresso, nel primo braccio dello spazio espositivo, è allestita l’opera di Etienne Chambaud, Contre-Dépouille (Undercut, 2012), un distanziatore museale realizzato con la pelle rivoltata di un pitone: una corda che propone al visitatore una riflessione ancor prima di superare la soglia espositiva. Lo stesso spazio accoglie poi un’opera di Evgeny Antufiev, (Untitled, 2013) efficace costruzione e rappresentazione di uno scambio attivo e consapevole tra storia e immaginazione, tra antropologia e memoria. In fondo alla sala, contrapposte alla grande apertura sul paesaggio, due opere storiche di Berlinde De Bruyckere (Animal e Z. T., 2003) monito di una trasformazione dolente e mai conclusa, del corpo umano.

    Nel secondo salone, perpendicolare al primo, si colloca l’Atelier dell’Errore, da sempre impegnato a rappresentare animali fantastici. L’Atelier si relaziona con lo spazio attraverso alcuni grandi disegni e un video. Si tratta di animali antropofagi che, come i segni e i gesti legati alla loro creazione mentale e visuale, sono da oltre 12 anni i soggetti privilegiati del lavoro dell’Atelier.

    Per l’occasione anche la vasta galleria, che fungeva da accesso principale al Monastero, chiusa da secoli perchè inglobata fra diverse proprietà, sarà ripristinata e aperta al pubblico nella sua funzione originaria grazie a un progetto speciale di contemporary locus.

     

    Il Convento del Carmine

     Il complesso del Carmine rappresenta a Bergamo un’importante presenza nel nucleo storico di Città Alta quale viva testimonianza di preesistenze e sovrapposizioni del tessuto urbano odierno.

    L’attuale struttura è il risultato di una successione di interventi iniziati nella prima metà del XIV secolo quando l’Ordine degli Umiliati edificò una chiesa sui resti delle antiche mura romane. La chiesa passò nel 1357 ai Padri Carmelitani per essere rinnovata e ampliata un secolo più tardi con la costruzione del convento.

    Dagli inizi del ‘500 il complesso conventuale subì continue trasformazioni: alla struttura quattrocentesca della chiesa di Sant’Agata del Carmine furono sovrapposti elementi barocchi ad opera di Giovan Battista Canina e il chiostro antistante venne ampliato con nuovi volumi sul lato orientale e settentrionale. Anche gli spazi che ospitavano le celle subirono continue modifiche seguendo il progetto di rinnovamento dei dormitori per diventare quelli che oggi sono i due ampi saloni a est e sud del secondo piano.

    Nel XIX secolo i Padri Carmelitani dismisero il convento, che subì forte degrado per tutto il corso del 1900: gli spazi ai piani superiori furono i più danneggiati e solo a partire dagli anni ’70 sono stati realizzati interventi di salvaguardia e il complesso è stato inserito nel piano particolareggiato di recupero di Città Alta e sottoposto a decreti di vincolo paesaggistico, culturale e storico-artistico.

    Oggi il complesso del Carmine rimane in attesa di un progetto di ristrutturazione e restauro che lo restituisca a nuove funzioni, ma già dal 1996 il chiostro e alcune sale circostanti al piano terra sono riaperte e valorizzate grazie all’azione del TTB – Teatro Tascabile di Bergamo che qui ha sede e svolge le proprie attività di ricerca, pedagogia e diffusione della cultura teatrale contemporanea.

     

    contemporary locus 8

    Progetto | contemporary locus 8

    Artisti | Evgeny Antufiev, Atelier dell’Errore, Berlinde de Bruyckere, Etienne Chambaud

    A cura di | Paola Tognon

    Luogo | Monastero del Carmine, Bergamo

    Periodo | 25 giugno – 26 luglio 2015

    Opening | Giovedì 25 giugno 2015 ore 19

    Orari apertura | sabato e domenica 10-13; 15-20

    Visite guidate | tutti i giorni, su appuntamento

      

    associazione contemporarary locus onlus

    art director Paola Tognon

    media project Manager Elisa Bernardoni

    project manager Francesca Ceccherini  info@contemporarylocus.it

    press office Maddalena Bonicelli  maddalena.bonicelli@gmail.com | +39 335 6857707

    www.contemporarylocus.it

     

    La mostra contemporary locus 8 nella sua autonomia progettuale e organizzativa è inserita nel programma Teatro Vivo 2015, la rassegna proposta da TTB – Teatro Tascabile di Bergamo, che vede coinvolte quattro discipline: teatro, arte, musica, cinema e la collaborazione con il Comune di Bergamo.

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    CONTEMPORARY LOCUS 8 | Evgeny Antufiev - Atelier dell’Errore - Etienne Chamboud - Berlinde De Bruyckere | 25.06-26.07.2015