Dal lunedì al venerdì: 8.20/13.20 – 14.40/16.10
INGRESSO LIBERO
UBI Banca
Piazza Vittorio Veneto n. 8 – Bergamo
ART UP
3-31 dicembre 2018
a cura di Enrico De Pascale
Ottone Rosai (Firenze 1895 – Ivrea 1957)
Piazza del Carmine a Firenze
1927
olio su tela, cm 109 x 134
Bergamo, Collezione UBI Banca, Bergamo
Benché questo angolo della città di Firenze -il popolare quartiere di San Frediano- sia noto per i celebri affreschi di Masolino, Masaccio e Filippino Lippi nella vicina chiesa di Santa Maria del Carmine (Cappella Brancacci, 1424-26) Rosai mette in scena un banale episodio di vita quotidiana interpretato da due anonimi carrettieri, immobili nella luce del pomeriggio. Sullo sfondo, oltre il muro, si intravedono delle case, un cipresso, una striscia di cielo. La ricercata semplicità delle forme e la nitida scansione dei volumi trovano ispirazione nella pittura murale del Tre e Quattrocento italiano, mentre la pennellata costruttiva e la scala cromatica rimandano piuttosto alla lezione di Cézanne. Presentato dal pittore alla IV edizione del Premio Bergamo (1942) il dipinto venne acquisito in tale occasione dalla Banca Popolare di Bergamo per la propria collezione.
Ottone Rosai (Firenze 1895 – Ivrea 1957)
Esordisce nella cerchia dei futuristi attratto dal carattere rivoluzionario del loro linguaggio espressivo. Dopo la guerra subisce il fascino del “ritorno all’ordine” che caratterizza il clima culturale europeo degli anni Venti e Trenta. Il suo stile, in linea con i programmi estetici di “Valori Plastici” e del gruppo di Novecento, si caratterizza per una personalissima narrazione di gusto primitivista e neo-medievale che attinge alla tradizione toscana del Tre e Quattrocento (Giotto, Lorenzetti, Masaccio) ma anche alla pittura post-impressionista, in particolare a Cézanne. I suoi scorci urbani e i suoi paesaggi abitati da personaggi umili e silenziosi sono l’antitesi delle immagini piene di retorica e di vacua magniloquenza della figurazione di matrice fascista. Nel 1942 ottiene la cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze; dieci anni dopo una vasta antologica della sua opera è allestita alla Biennale di Venezia.